di Joss Whedon con Robert Downey Jr., Chris Evans e Scarlett Johansson
Uno dei film più attesi dell’anno e una delle scommesse più ardite di Hollywood, Avengers Assemble ha mantenuto (in parte) le promesse, ma dall’essere spettacolare a diventare un capolavoro la strada è lunga.
Loki, fratello di Thor, vuole dominare la Terra con l’aiuto di un esercito di alieni, e l’unica cosa che Nick Fury, capo dell’organizzazione governativa S.H.I.E.L.D., può fare è riunire i più grandi supereroi (Marvel) conosciuti e combattere per salvare il futuro del mondo. Ed è cosi che Thor, Iron Man, Captain America, The Hulk, Black Widow e Hawkeye iniziano una battaglia che cambierà non solo il destino del pianeta, ma anche le loro vite.
Avengers è un film rumoroso, spettacolare, senza mai un calo di ritmo tra scontri, rese dei conti, faccia a faccia, combattimenti frenetici, tuoni, fulmini, esplosioni, riparazioni in volo, portaerei volanti, superpoteri, e chi più ne ha etc.
Ma cosa c’è al di là della goduria visiva?
La sceneggiatura è sorprendentemente ben congegnata e l’equilibrio tra la varie parti ben gestito, nonostante alcune soluzioni non troppo originali nello scioglimento finale che fanno pensare ad altri film precedenti. Il punto di forza di Avengers, cioè la presenza di più supereroi nello stesso film, sarebbe potuto diventare il suo più grande difetto e ostacolo, ma Joss Whedon è riuscito a bilanciare ogni ego evitando di creare favoritismi, e nello stesso tempo rendendo ognuno dei protagonisti unico e distinguibile per carattere e personalità.
Un superbo Samuel L.Jackson nei panni di Nick Fury tiene le redini del branco, dando ordini e facendosi rispettare come se avesse aspettato tutta la vita per interpretare questo ruolo. Tony Stark (Iron Man) è indubbiamente il mattatore del gruppo, sempre con la battuta pronta e una frecciata per tutti; Captain America è il bravo ragazzo legato ancora agli anni 40, ma anche alla sua ineccepibile integrità; Thor è il solito grezzo e poco delicato guerriero che si è fatto conoscere nel precedente film di Kenneth Branagh, ma la sua lealtà al gruppo e il suo senso di responsabilità lo rendono un elemento chiave; The Hulk è sicuramente la sorpresa più piacevole del film, tanto credibile e toccante quanto ironico e divertente, diventa finalmente un personaggio degno del suo valore cartaceo ingiustamento ridicolizzato e stravolto nei film precedenti. Edward Norton avrebbe dovuto riprendere il ruolo di Bruce Banner, ma fortunatamente alla fine il testimone è passato a Mark Ruffalo, e The Hulk ha finalmente un’anima. Black Widow è forse il personaggio meno accattivante, ma grazie alla sua presenza il film gode di un tocco femminile che dà spessore e un senso maggiore alla vicenda, senza dover essere per forza una modella Burberry, ma anzi picchiando e sanguinando come tutti. Hawkeye, infine, rimane sempre un tantino defilato, lasciando la scena a chi interessa maggiormente essere al centro dell’attenzione, ma il suo apporto alla missione è fondamentale. Menzione particolare per Loki (Tom Hiddleston), supercattivo sulle cui spalle si poggia tutto il male e la storia di Avengers, ma che si dimostra perfettamente all’altezza con il suo fare scespiriano – puntualmente beccato da Tony Stark – e con la sua folle lucidità a metà tra Norman Bates e il Joker di Heath Ledger.
Con un 3D per niente invadente ed eccessivo, Avengers regala più di due ore di puro intrattenimento, riuscendo a non prendersi troppo seriamente e nello stesso tempo incollando gli occhi allo schermo e facendo riflettere attraverso metafore e simboli sull’attuale situazione politica ed sociale. Grazie alle battute di Robert Downey Jr., in forma splendida e con indosso sempre una maglietta dei Black Sabbath, e grazie a una sceneggiatura costruita ad hoc per tutti i supereroi, e anche per i fan, Avengers colpisce in pieno il bersaglio. Il film giusto al momento giusto, ma che rischia di soddisfare completamente la fame di supereroi del pubblico, saturando tutte le sale e rendendo incerto il futuro dei prossimi film dei singoli personaggi.
La sensazione però è che la saga sia appena iniziata, e Samuel L.Jackson non ha ancora vinto un Oscar.
VOTO: 7.5