DRACULA di DARIO ARGENTO

di Dario Argento
con Asia ArgentoRutger HauerThomas Kretschmann

dracula3d

Nel 1992 Francis Ford Coppola realizza Dracula di Bram Stoker, inserendo nel titolo il nome dell’autore per omaggiarlo e per dare piu’ spessore al suo capolavoro. Dario Argento inserisce invece nel titolo il suo stesso nome evidenziando un’inutile megalomania e soprattutto assicurandosi eterno imbarazzo nei decenni a venire.
Personalmente non ho mai lasciato un film a meta’ e solitamente non dormo dopo venti minuti dall’inizio, ma con Dracula di Dario Argento ho dovuto lottare con tutte le mie forze per evitare entrambi, perdendo pero’ la sfida. Completata la visione nell’arco di due giorni non riuscivo a credere a quello a cui avevo assistito.

La trama in sé e’ una riduzione della storia di Bram Stoker e tratta i personaggi senza alcuna profondita’ o interesse, riducendoli al rango di figure vuote in vestiti d’epoca. Il cast e’ imbarazzante, con le sole eccezioni del mitico Rutger Hauer (non estraneo comunque a film di infimo livello come a grandi opere) l’unico a dare al film una parvenza di serieta’, e Thomas Kretschmann, forse un po’ troppo rigido e non abbastanza carismatico per un personaggio come il Conte Dracula, ma comunque al di sopra di tutti gli altri. Il resto del cast e’ assolutamente impresentabile, Asia Argento in testa, e non basta un po’ di carne scoperta e suscitare interesse. Da uno che ha scritto C’Era Una Volta Il West, Profondo Rosso e altri classici, ci si aspetta una storia brillante, dialoghi intriganti e situazioni inaspettate, invece e’ esattamente l’opposto. Il ritmo del film e’ lento e impacciato, gli attori pronunciano una parola alla volta tra sospiri e balbettamenti, e la qualita’ generale ne risente.
Concludendo con i lati negativi non si puo’ non menzionare l’uso maldestro della computer grafica. Invece di usare gli effetti con il contagocce per non rendere il tutto finto e artificiale, il Dario nazionale decide di affidare al pc le scene topiche del film, e se delle finte fiamme o una trasformazione da lupo a uomo non e’ abbastanza, il picco dell’imbarazzo e’ nell’ormai famosa scena della mantide religiosa. Okay, Dracula puo’ trasformarsi in quel che crede, gufo, lupo, sciame di mosche, scarafaggi, ma la mantide religiosa non ha assolutamente alcuni senso né ai fini della storia, né della scena stessa. E la qualita’ visiva della (fortunatamente) breve sequenza non ha paragoni, se non un vecchio videogame Atari. Risate non volute e livello di trash ai massimi livelli.

E qualche aspetto positivo? Le poche scene splatter sono piuttosto efficaci, ma solo quelle vecchio stile, con sangue che sprizza e azione in camera, cosi come e’ piuttosto efficace….no nient’altro.

Personalmente l’ultimo film degno di nota e della fama di maestro dell’orrore di Dario Argento e’ Trauma (1993), e allargandosi esageratamente posso inserire anche La Sindrome di Stendhal (1996), ma da li’ in poi c’e’ il deserto. Dopo un disastroso rifacimento del fantasma dell’opera, un inutile ritorno alle origini del giallo, un sequel valido solo per chiudere a forza una saga, e varie ed eventuali, Dario Argento ha perso assolutamente credibilita’ come regista horror contemporaneo e continua a vivere di rendita grazie ai suoi classici degli anni 70 e 80. Prima di danneggiare ulteriormente la sua immagine dovrebbe fare un’esame di coscienza e affrontare la realta’ dei fatti. Si lamenta sempre che in Italia e’ difficile avere soldi e finanziamenti (Dracula ha avuto addirittura finanziamenti statali dato l’interesse culturale), ma se poi con le migliaia di euro che gli danno realizza lavori non all’altezza della sua fama, allora sarebbe meglio gettare la spugna e godere dei numerosi successi. Altro che 3D.

VOTO: 3