MAN OF STEEL

di Zack Snyder
con Henry CavillAmy AdamsMichael Shannon

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Sono tempi duri per i film di supereroi, sempre piu’ numerosi e sempre piu’ spettacolari, e grazie alla genialita’ di Zack Snyder, Man of Steel alza ulteriormente il livello di qualita’ e magnificenza visiva.
Tutti sanno la storia di Superman, tutti sanno che poteri possiede, da dove viene e quale sia il suo punto debole. Ed e’ per questo che Zack Snyder, coadiuvato da Christopher Nolan alla produzione e David Goyer alla sceneggiatura, decide di virare totalmente dallo sfarzo di colori e divertimento che e’ stato Avengers, ad esempio, e dagli stereotipi tipici gia’ visti milioni di volte. Per cui niente kriptonite, niente mutanda rossa, niente Lex Luthor (solo una veloce apparizione di un camion con la scritta Luthorcorp), niente spalla comica, niente battute ironiche e niente miele stile Smallville. Ma soprattutto Zack Snyder vuole dare a Superman un’anima umana e in Man of Steel Clark Kent e’ un uomo alla continua ricerca di se stesso, si pone costantemente domande sul perche’ della sua esistenza (chi non lo fa d’altronde) e combatte quotidiamente contro i suoi istinti. Un’intelligente alternanza di immagini del presente e flashback permette di assistere alla difficile evoluzione di Clark Kent sulla terra, prima bambino e ragazzino che fatica a trattenersi dallo sfoderare i suoi poteri, poi uomo in grado di controllarli perfettamente, ma ancora perso alla ricerca di una ragione di vita.
I colori tra il grigio e il nero dietro una patina desaturata rendono tutto e tutti inquietanti e dark, Superman incluso, e le uniche note di colore vengono dai ricordi di Clark Kent bambino e da alcune sequenze surreali condite con dettagli evidenziati da delicati movimenti di macchina e una fotografia raffinata. Zack Snyder dimostra ancora una volta un grande talento visivo e una notevole capacita’ a mescolare sequenze descrittive d’esposizione con incredibili e iperreali scene d’azione e di distruzione. E non manca neanche la sensibilita’ propria di chi sa stupire con semplicita’ ed e’ cosi che una semplice inquadratura di Superman e Lois Lane nel deserto diventa una bellissima immagine alla Wim Wenders, mentre i flashback ricchi di primi piani, dettagli e voice-over ricordano la delicatezza di Terrence Malick.
Detto questo, pero’, Man Of Steel e’ maestoso e spettacolare dall’inizio alla fine con sequenze da lasciare a bocca aperta, e nonostante il 3D sia ancora una volta piuttosto irrilevante, gli effetti speciali e visivi sono qualcosa di mai visto prima. Tutto sembra azzeccato, quindi, con Henry Cavill che pare nato per impersonare Superman, Russel Crowe a proprio agio e convincente nei panni del padre Jor-El, e Michael Shannon che non tenta di imitare Terence Stamp e che rende il suo Generale Zod minaccioso e originale. Anche Kevin Costner e Diane Lane aggiungono spessore e sensibilita’ nei panni dei genitori terrestri di Clark Kent, cosi come Amy Adams non fa rimpiangere Margot Kidder nelle vesti di Lois Lane, tratteggiandola in maniera decisa e risoluta.

Ci sara’ parecchio da ricostruire e da risistemare a Smallville e Metropolis dopo il passaggio di Superman e del Generale Zod con la sua armata, ma risentiremo presto parlare di Clark Kent.

VOTO: 7.5

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